Quanto vale un vino? Vale la pena spendere tanti soldi? Ecco alcuni consigli per guidarvi nell’acquisto di un vino al giusto prezzo.
A chi piace bere vino di qualità? Credo a tutti, ma spesso ci troviamo spaesati di fronte a scaffali con in vendita bottiglie da 10, 20, 50 o più euro.
Niente da dire, vini ottimi, alle volte eccelsi, ma non da consumare tutti i giorni, almeno per una famiglia con uno stipendio “normale”.
Ma allora come districarsi in questo labirinto di etichette e nomi di vini per fare la scelta giusta? Ecco alcuni consigli per farlo.
Intanto diciamo subito che il prodotto che costa poco non sarà, salvo casi eccezionali, un vino eccelso nelle sue caratteristiche organolettiche, altrimenti costerebbe molto di più. Con poco intendo da €1 a €3.
Bisogna tener conto che già prima della messa in commercio il costo al produttore è di circa €1 tra bottiglia, tappo ed etichetta. Poi c’è la distribuzione e vendita con i relativi ricarichi.
Dietro ad ogni vino c’è il lavoro sui campi, tra i filari, in cantina, e così via, fino a raggiungere le nostre tavole.
Potremo acquistarne uno dal discreto al buono, che però é perfetto nella genuinità.
Oltre che nelle enoteche, supermercati e la normale distribuzione, è possibile comprare il vino sfuso, portando un proprio contenitore da riempire.
Non fatelo mai senza verificarne le caratteristiche minime qualitative del prodotto.
Chiedete di assaggiarlo prima dell’acquisto, e fatelo servire in un bicchiere che non sia di carta, plastica o in vetro lavorato.
Verificate di fronte ad una fonte di luce, il colore che deve essere vivo e limpido.
I profumi, seppur minimi, devono essere netti, senza anomalie e “puzzette” strane.
In bocca deve dare un minimo di piacere.
Ricordate che il vino bianco deve avere una temperatura di circa 8 – 12 °C e il rosso circa 16-18 °C, altrimenti le sensazioni cambiano tutte.
Non assaggiateli se avete fumato da poco o mangiato qualcosa di particolarmente speziato o saporito.
Non accettate nulla neanche dal venditore prima di bere. Il termine “infinocchiare” deriva dal fatto che una volta, per coprire i difetti del vino, venivano fatte mangiare al cliente delle pietanze contenente finocchio prima dell’assaggio, ma ora per fortuna non accade più… .
Vale sempre il consiglio che se il venditore, con qualsiasi scusa, rifiuta di fare assaggiare il prodotto, di andare da un altro.