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Sai come abbinare un formaggio al suo vino?

Sai quali sono i criteri di scelta di un vino in base al formaggio acquistato? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e consigliare gli abbinamenti giusti.

Per rispondere a questa domanda dobbiamo innanzitutto partire dal formaggio che non deve avere caratteristiche organolettiche che sovrastino quelle del vino e viceversa.

Se viene servito a fine pasto e segue dei secondi importanti ai quali è stato abbinato un vino altrettanto di valore, è bene gustarne uno che abbia una struttura pari a quella del vino.

Quindi servire un formaggio fresco dopo un arrosto, una porchetta o un brasato è quanto meno poco indicato, anche perché è necessario scendere di importanza e corposità nel vino, per poi cambiare nuovamente al momento del dessert.

Possiamo seguire un’altra regola per l’abbinamento del vino al formaggio, che è quella di scegliere entrambi i prodotti provenienti dalla stessa regione.

Faremo quattro esempi di abbinamenti, seguendo proprio questo criterio, partendo da un formaggio fresco fino ad arrivare ad uno erborinato.

La Robiola di Roccaverano DOP, è un formaggio fresco da servire come antipasto.

Di origine antica, pare che fosse conosciuta già dai Celti.

E’ l’unico formaggio DOP prodotto con un insieme di latte vaccino, ovino e caprino.

Abbinate un Dolcetto d’Alba DOC prodotto nella provincia di Cuneo, di colore rosso rubino intenso, dai profumi fruttati e aromatici, morbido e ben equilibrato. Servitelo a circa 14-16 °C.

Il Caciocavallo Silano DOP è uno formaggi più antichi d’Italia, addirittura lo cita Ippocrate nell’anno 500 a.C..

E’ un formaggio a pasta cotta filata prodotto nell’altopiano della Sila, di sapore delicato e dolce da giovane, acquista una nota piccante con la stagionatura.

Il Cirò DOC Rosso, è il vino che lo sposa per eccellenza, in quanto non a caso ha origine nella stessa zona della Sila.

Di colore rosso rubino vigoroso, ha profumi di frutta rossa matura e spezie. Caldo, morbido e ben equilibrato, va servito a 16-18 °C in ampi calici tipo ballon.

Il Canestrato Pugliese DOP è ricco di grasso  ed è prodotto con latte di pecora dei pascoli dell’Alta Murgia.

Deve il suo nome al fatto che viene pressato in appositi canestri, acquistando così la particolare rugosità della crosta.

Abbiniamo un Salice Salentino DOC Rosso, vino di grande struttura e importanza, di un rosso rubino con riflessi granati, che armonicamente fornisce sensazioni profumate di spezie e dal sapore deciso, forte e persistente.

Come per il Cirò, servitelo in ballon a circa 16-18 °C.

Il formaggio erborinato Castelmagno DOP, è ottenuto con latte vaccino con eventuali aggiunte di latte ovino.

Sviluppa le caratteristiche venature blu-verdi con la stagionatura.

Consiglio di abbinarlo con il Barolo DOCG “Monserra” della Cantina Raineri Gianmatteo, che si presenta di colore rosso granato intenso, dai profumi eterei, erbacei e di frutta rossa e matura.

Avvolgente al palato e molto persistente, è un vino importante e strutturato, da decantare spesso in caraffa prima di servire.

La temperatura ideale è di circa 18-20 °C e va servito in grandi bicchieri  a forma di tulipano.

Provate questi suggerimenti, che provengono da regole generali di abbinamento e dall’esperienza, ma ricordate sempre che è il gusto personale a vincere sulle regole.

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